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Dall’architetto all’architetto digitale: nuove prospettive professionali

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Esiste una correlazione tra la figura dell’architetto e quella dell’architetto digitale molto intima. In un tempo di grandi trasformazioni sociali l’esigenza di formare una nuova classe di professionisti, quella degli architetti digitali, sta diventando un’esigenza più che una suggestione. E l’ecosistema educativo per farlo diventare realtà non esiste ancora.

 

C’è un forte divario nazionale e internazionale tra richiesta e offerta nelle professioni legate agli ambiti digital e technology. Si stima, che solo negli Stati Uniti nel 2030, ci saranno 8 milioni di posizioni lavorative vacanti e che1 il 65% degli studenti attuali si occuperanno di lavori che oggi non esistono ancora.2

Il traino è la trasformazione digitale che sta avvenendo in questi decenni, che sta cambiando intere industrie e intere classi di professionisti. La figura dell’architetto ad esempio è quella che grazie alla rivoluzione digitale ha subito, e continuerà a subire grandi trasformazioni3.
Nella mia tesi di laurea ragionavo proprio su questo tema4: quello della figura dell’architetto, della sua evoluzione e delle possibili implicazioni professionali in nuovo luogo, quello della progettazione digitale (e del bit) oltre che di quella analogica (e del mattone).

 

Il tempo nuovo è una realtà; esiste indipendentemente dal fatto che noi lo accettiamo o lo rifiutiamo. Non è né migliore né peggiore di qualsiasi altro tempo, è semplicemente un dato di fatto ed è in sé indifferente ai valori. Quel che importa non è il ‘che cosa’ ma unicamente solo il come5

 

La citazione a dispetto di quanto potrebbe sembrare, è del 1930. Ed è coniata da Mies Van Der Rohe, un architetto molto importante e influente per la definizione stilistica del movimento modernista in architettura6. Se è importante, il come, e non il cosa, la figura dell’architetto è del tutto legittimata all’esplorazione di nuove possibilità sociali ed economiche grazie a internet. Su internet e per internet.
Si raccorda forse il fare architettura al fare un sito web? Che differenza c’è tra progettare un edificio, uno sgabello o un sito web? e un piano urbanistico o un architettura complessa di un progetto digitale?
Nel senso più intimo di progettare, probabilmente, nessuna.

 

Illustrazioni di Jean-Marc Cotes di come immaginava la vita nel futuro, 1899

 

Perché gli architetti si dovrebbero occupare di progettazione digitale?

Anna Cicognani, nel suo articolo architectural design for online environments identifica diverse ragioni per cui gli architetti dovrebbe occuparsi anche di progettazione web:

 

Sono familiari con l’organizzazione dello spazio; sono consapevoli della relazione fra efficienza e organizzazione dello spazio; hanno una buona comprensione dei processi di progettazione e delle sue fasi di trattiva e di esecuzione; sono abituati a trasformare materiale di base in elementi funzionali (come legno/sedia, mattone/muro).7

 

Grazie all’informatizzazione oggi gli architetti possono utilizzare il computer non solo come mera tavola da disegno, ma giungere allo sviluppo di una simulazione del progetto in tutte le sue forme: da quella estetica (con simulazioni realistiche 2d/3d dell’edificio o anche del graphic design), fino a quella tecnica (immaginiamo la simulazione di una struttura portante) o computativa (la gestione dei costi in relazione al progetto) e tutto questo all’interno del proprio foglio di lavoro elettronico (spreadsheet) che permette la gestione e la sincronizzazione di tutte queste relazione matematiche, tra loro diverse: “una realtà interattività è consentita ormai da molti programmi CAAD (Computer Aided Architectural Design) che hanno uno spreadsheet integrato. In questo caso le informazioni grafiche (le dimensioni di un ambiente, per esempio) sono lette e inserite automaticamente in uno spreadsheet che, per esempio, descrive un modello complesso di costi-benefici. A questo punto la logica di simulazione compie, come dovrebbe apparire chiaro, un salto decisivo (modificare il grafico si ripercuote nel modello matematico e in tutte le sue interconnessioni).”8

Le possibilità che l’architetto ha oggi nel campo della progettazione, grazie alla tecnologia e alla sua preparazione molto variegata, sono così esponenzialmente aumentate. Ne sono la riprova i progressi progettuali fatti nell’ultimo mezzo secolo e che ha visto l’informatizzazione divenire il nuovo mezzo con cui la progettazione viene sviluppata. E non scrivo necessariamente di quelle connesse alla progettazione edile, ma anche informatica e ancora più del web.

Se è vero che l’architettura, risponde ad un esigenza, e l’architetto è quella figura che trasforma analogicamente partendo da uno spazio e dei materiali (esempio mattone in casa), è vero anche che l’informatico risponde ad uno stesso bisogno: la creazione di un altro tipo di “casa” (il sito internet) partendo da uno spazio web con i materiali digitali messi a disposizione.

E come lo spazio reale anche lo spazio virtuale deve essere progettato. Si delinea quindi una figura professionale che è la somma tra le due parti, che al momento sono molto distanti per preparazione e fini. Una contaminazione vera e propria che va a rispondere anche alla crisi economica del comporto edile di questo periodo storico: la figura del web architect.

 

Dalla progettazione analogica a quella digitale

E’ possibile cogliere un parallelismo tra l’idea di progettazione, quella edile e digitale, dimostrando che questi mondi non sono poi così lontani

 

Parallelismi tra progettazione, progettazione edile e digitale

 

Sharil Tumin, università di Bergen e Sylvia Encheva, Stord/Haugesund University College sono stati tra i primi docenti ad analizzare il problema con occhio accademico. Nel loro articolo A brief Look at Web Architecting, che viene riproposto nei suoi passaggi fondamentali pongono l’attenzione proprio su questo punto:

Il processo, chiamato, progettazione web non è mai stata così importante come lo è ora. C’è un cambiamento di primo piano negli sforzi di sviluppo che costituiscono le applicazioni software del computer verso applicazioni basate sul Web in tutto il mondo dell’ICT (Information Communication Technology), settori che vanno dalle grandi imprese ai governi a quelli dell’istruzione. Il motivo principale alla base di questo cambiamento è la mobilità delle forze di lavoro e la dispersione degli utilizzatori su aree geografiche e fusi orari diversi.

Il Web, fin dalla sua nascita 30 anni fa, si è basato sui principi di apertura, controllo e responsabilità distribuita, libertà di collaborazione e la mobilità. Non è una sorpresa che il Web è un successo poiché i principi che sottolineano il suo design, lo sviluppo e la distribuzione sono tutti principi umanitari intrinsecamente fondamentali.

La tendenza nella vendita delle unità di personal computer mostra una chiara tendenza verso la mobilità. La vendita di tablet/smartphone e pc portatili ha sorpassato quella delle unità fisse. Il Web sta fornendo, sostenendo e incoraggiando abitudini di lavoro e di gioco in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Questo è ciò che i consumatori vogliono e ciò che la tecnologia offre. Le unità mobili stanno diventando sempre più portatili, potenti, utilizzabili, accessibili e convenienti.

Negli ultimi due decenni, gli osservatori possono verificare il rapido sviluppo dei software sia per server che per client delle tecnologie web. Strumenti di sviluppo diversi, piattaforme di distribuzione e framework lato server, accompagnati da molti e potenti browser Web sul lato client stanno sostenendo le aziende Web di oggi. Molte applicazioni Web sono pensate e sviluppate su misura sui tablet e smartphone per permettere una maggiore diffusione per gli utenti e quindi di business per le aziende che le producono. […]

L’architetto del settore ITC è una nuova figura professionale emerse per colmare le lacune in materia di responsabilità tra management e di ingegneria, i requisiti strategici e di distribuzione funzionale, le aspettative degli utenti (la user experience) […]

In altre parole, i web architect hanno il compito di fare le scelte difficili in vista della realizzazione di un futuro sistema Web in grado di soddisfare tutte le esigenze conosciute e sconosciute presentati dal manager, sviluppatori, ingegneri e utenti.

Gli architetti sono quelli che devono avere conoscenze in entrambi gli aspetti verticali e orizzontali di un sistema proposto […]

Mentre gli ingegneri sono più concentrati sui vincoli fisici e materiali, gli architetti dall’altra estremità della scala sono più interessati ai vincoli aziendali e sociali. Tuttavia entrambi, architetti e ingegneri, devono essere interessati agli aspetti economici ed ecologici dei progetti web in corso. Inoltre, il progetto in corso di attuazione deve essere conforme per l’ecosistema e l’arena di distribuzione, che nel nostro caso il World Wide Web. […]

 

Project plan di un progetto web standard

 

La definizione di architetto digitale (o web architect)

Si potrebbe definire Web Architect quella figura di mezzo che fa ponte tra esigenze verticali e orizzontali, governandole. Proprio come nell’architettura edile, quella figura che dà un lato coordina gli sforzi nella definizione e sviluppo del progetto con i fornitori e dall’altra assolve le esigenze strategiche del committente. Ma non è tutto oro quello che luccica.
Il problema reale è che l’informatico ne sa poco di architettura e l’architetto poco di informatica. L’architetto dovrebbe contaminarsi di più con l’informatico. E spingere alla creazione di questa figura professionale contaminata che abita e progetta multi dimensionalmente. Per questo potete chiamarli architetti digitali o web architect. Ma la sostanza non cambia: una nuova figura professionale intimamente legata a quella dell’architetto tradizionale.

Tornando all’articolo A brief Look at Web Architecting:

Abbiamo una certa familiarità con il termine Web Engineering, ma non con quello del Web Architect. Il motivo potrebbe essere che la ripartizione delle responsabilità tra gli ingegneri e architetti non sono così chiare nell’ITC come nel mondo dell’edilizia e delle imprese di costruzioni tradizionali. Gli sviluppatori di software sono progettano software mentre gli architetti sono interessati alla costruzione di oggetti fisici.

Tradizionalmente una software house produce software come prodotti per essere venduti ai consumatori. Questi software vengono acquistati e posseduti dagli utenti. Grazie alla tendenza di mercato nello spostamento da stand-alone a mobile, il cosiddetto cloud computing, il software viene acquistato come servizio noto anche come SaaS (Software as a Service). In cloud computing tutti i software, le applicazioni e i dati vengono memorizzati e gestiti da alcuni fornitori di servizi raggiungibili attraverso URL noti (Uniform Resource Locator) accessibili dagli utenti situati in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi momento della giornata e l’unica condizione necessaria è connessioni a Internet. Un SaaS viene in genere distribuito come una combinazione di applicazioni Web-based e servizi Web-based.

L’architettura Web è un sottoinsieme dell’architettura Software. Anche se un sottoinsieme, i sistemi Web sono complessi come qualsiasi sistema software stand-alone, e in alcuni casi può essere più complesso come dimostrato da alcuni dei sistemi Web di oggi. Il lavoro degli architetti di software e architetti Web sono simili, il diverso è che lo sviluppo e la messa in opera di applicazioni Web funziona in un campo diverso e più ampio rispetto a un software stand-alone installato sul computer. […] Un’altra diversità cruciale tra un progetto software e un progetto Web è che l’obiettivo del progetto software è un sviluppare un software mentre un progetto Web mira a fornire un servizio web.

 

Processi e responsabilità nel progetto digitale

 

[…] Preso come un ruolo, un architetto Web può essere anche un gruppo di persone con l’esperienza e le competenze necessarie per realizzare un progetto Web specifico come mostrato in Figura. Le appartenenze ai gruppi non sono necessariamente statiche […]

Il grafico della figura successiva mostra una curva di competenza relativa ad un progetto di lavoro in relazione alle attività illustrate precedentemente:

1) manageriale (asse Y), e 2) tecnologico (asse X) in diverse fasi; 1) requisiti iniziali di studio, 2) Requisiti Progettazione e 3) Sviluppo e distribuzione, all’interno di un progetto e con diversi tipi di attività; 1) Web architecting, 2) Web design, 3) Web Engineering, e 4) Distribuzione web.

 

Web architecting: curve di competenza tra manageriali e tecnologiche

 

[…] Tre osservazioni di base possono essere facilmente visibili nell’immagine e cioè; 1) le competenza manageriale diminuiscono, mentre la competenza tecnologica aumenta; 2) il gruppo dell’architetto inizia il loro lavoro in fase iniziale di requisiti iniziali di studio e termina il loro lavoro nella fase successiva di Pianificazione dei fabbisogni; 3) c’è un calo significativo del coinvolgimento manageriale alcuni dove nella fase successiva di Pianificazione dei fabbisogni. Il modello mostrato in Figura è semplicistico e intuitivo. Tipicamente, in un inizio del progetto, persone competenti più manageriali sono necessari mentre manageriale di expertise non sono più importanti alla fase successiva e in questo periodo i membri del gruppo sono prevalentemente esperti di tecnologia […]

 

Nella value proposition di Quodigi è forte la volontà di rivedere il progetto digitale e tecnologico in questa chiave di web architecting

 

Le abitudini lavorative informatiche stanno cambiando. La tendenza attuale e probabilmente quella futura è l’affermazione totale delle tecnologie mobile. […] Questi piccoli e leggeri dispositivi avranno loro programmi, applicazioni e capacità di memorizzare i dati altrove, tra le nuvole di Internet. […]
Il Web Architect ha l’importante responsabilità di assicurare il successo di un progetto Web; 1) traducendo le esigenze in soluzioni implementabili e concreti, 2) trovare una sintesi tra capitali finanziari e intellettuali, e 3) cercare di pianificare la distribuzione delle risorse in modo da soddisfare i bisogni alla base. […] e gli attributi di: 1) l’usabilità, 2) le prestazioni, 3) la scalabilità, 4) affidabilità, 5) la disponibilità, 6) estensibilità, 7) manutenibilità, 8) gestibilità e 9) affidabilità e sicurezza. In fase di progettazione, questi attributi possono essere utilizzati solo come linee guida per la stesura dei vincoli operativi e gli obiettivi richiesti. Essi possono essere quantificati solo dopo che il sistema è installato e alcune misure di pertinenza diretta o indiretta a questi attributi vengono prese durante la messa online. Per soddisfare i requisiti, il sistema di produzione deve essere cambiato e sintonizzato […]

 

Il lavoro del web architecting è di raccordare i requisiti top-down strategici e business a quelli dei vincoli tecnici bottom-up dei web designer e i web developer. L’architettura web è il ponte che chiude il divario culturale tra due importanti gruppi di un’organizzazione. 9

 

Il futuro è qui.

Il mondo del lavoro è la rappresentazione della distanza esistente tra richiesta e offerta sul settore digital & technology. La formazione generalmente, tende sempre più spesso a creare professionisti verticali esperti nel proprio ambito (web developer, designer, marketer, project manager etc.) portati a comunicare poco tra loro e meno figure con una visione più trasversale e di raccordo.
Questo divario è in continua crescita10 e dietro questo fenomeno esistono motivazioni varie e complesse. Tuttavia mi soffermerò su una di quelle, sicuramente alla base: la quasi inesistenza di un ecosistema educativo ibrido. Che abbracci e sposi il digitale nella sua accezione più generale e ancora più generalmente formi professionisti ibridi tra aspetti sociali, di business e tecnici.

 

Ricapitolando:

  • La nostra società liquida11 continua a mutare e entro 10 anni si svolgeranno lavori che oggi non esistono. Il digital e il technology sono traino di questa trasformazione non solo di business, ma anche sociale.
  • La figura dell’architetto e la sua preparazione accademica sono ideali per rivestire il ruolo del digital architect (o web architect).
  • Il digital architect è quella persona (o gruppo di persone) che fa da bridge tra esigenze orizzontali e verticali (business, sociali e tecniche) nello sviluppo del progetto. Proprio come l’architetto tradizionale.
  • Non esiste un ecosistema forte per lo sviluppo di questa nuova figura professionale e parallelamente esistono enormi esigenze di business, nell’ottica della trasformazione digitale, che la richiedono.

 

La facoltà di architettura, secondo chi scrive, non può che essere la candidata ideale di questa trasformazione, e gli architetti (o dovrei definirli digital architect) i promotori di un nuovo luogo da progettare e raccordare. Quello che ci auspichiamo è che un giorno ci saranno fior fiori di architetti che oltre vedere internet come spazio per trovare nuovi clienti, progetteranno da una interfaccia UX, a un piano strategico di digital marketing fino all’architettura di un progetto tecnologico complesso, governando e supportando il processo tra tutte le parti in causa. Dall’ideazione alla messa a terra: apportando così la propria preparazione (architettonica) e sintonizzarla, sintetizzandola nel mondo digitale. Accordando mondi diversi. Spazi diversi.

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Simone Mastrogiacomo
Simone Mastrogiacomo
Nativo digitale e startupper di indole. Dopo aver realizzato il primo sito internet ben prima che maggiorenne, ho partecipato a 50+ progetti digitali in varie industrie e scale. Ho contribuito al raggiungimento di risultati in termini di audience raggiunta e fatturati prima durante e dopo gli studi, al Politecnico di Milano, dove ho conseguito la laurea in Architettura con la tesi “Architetto Digitale - Prospettive professionali tra architettura e web al tempo della smaterializzazione”. A 29 anni fondo insieme ad altri giovani imprenditori Quodigi, società di consulenza digitale che ha l’obiettivo di concorrere allo sviluppo e all'innovazione del tessuto imprenditoriale italiano tramite l’integrazione delle competenze.
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