Acquisizioni
Una nuova misura per favorire l’acquisto di startup da parte delle aziende
Se un’azienda (non startup) compra il 100% di una startup innovativa e lo detenga per almeno tre anni ha una deduzione fiscale maggiorata al 50%. Una misura per favorire le “exit” delle startup e la loro crescita in aziende innovative strutturate (cosa che è stata sempre una delle maggiori lacune del mercato italiano).
Investimenti in ricerca e sviluppo
Creato il voucher per l’innovation manager per le PMI
Per le Piccole Imprese si prevede un voucher annuale di 40.000 euro per 2019 e 2020 (periodo imposta) rimborsabile a fondo perduto sino al 50% dei costi sostenuti per acquisire prestazioni consulenziali di natura specialistica che siano funzionali alla messa in atto dei processi di trasformazione tecnologica e digitale che utilizzano le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0
Rimane invariato con qualche piccola modifica il credito d’imposta R&S
L’attuale percentuale del 50% viene mantenuta, nel caso di attività di ricerca e sviluppo organizzate internamente all’impresa, solo per le spese del personale titolare di un rapporto di lavoro subordinato direttamente impiegato in tali attività di ricerca e, nel caso di attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo per i contratti stipulati con Università, enti e organismi di ricerca nonché con startup e PMI innovative indipendenti.
Disponibilità di capitali per l’ecosistema dell’innovazione
Aumentano i capitali dedicati a startup tecnologiche.
Le misure si basano su quattro pilastri. Un fondo di sostegno al venture capital in capo al ministero dello sviluppo economico con 30 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2012 e di 5 milioni di euro dal 2022 al 2025. La possibilità per i fondi di previdenza obbligatoria di investire in fondi di venture capital.
L’obbligo per i PIR (Piani Individuali di Risparmio) di investire il 3,5% delle loro risorse in fondi di venture capital. Obbligo per lo Stato a investire ogni anno in venture il 15% dei dividendi delle partecipate statali.
A supporto della leva finanziaria anche la previsione che il ministro dello Sviluppo Economico possa autorizzare la cessione di Invitalia Ventures a Cassa Depositi e Prestiti, che nel proprio nuovo piano industriale 2019-2012 ha incluso interventi più incisivi nel venture capital.
Aumentano gli incentivi per chi investe in startup innovative:
Aumento al 40 per cento degli incentivi fiscali per investimenti nel capitale di rischio delle startup innovative.
Ufficializzata la categoria di business angel
Ufficializzata inoltre la categoria dei business angel, con un registro tenuto da Banca d’Italia: soggetti che investono in modalità professionale almeno 50mila euro in tre anni in startup italiane.
In sintesi:
– Si prevede un aumento del flusso di capitali d’investimento verso startup e società innovative, a beneficio dell’ecosistema dell’innovazione italiano. Questo flusso passerà principalmente dallo strumento del Venture Capital istituzionale, dalla cui capacità di attuazione dipenderà il rilascio effettivo delle risorse.
– Si prevede di vedere un maggior numero di operazioni di acquisizione di realtà innovative da parte di PMI e Corporate, anche di piccole dimensioni.
– Aumentano le misure per incentivare ricerca e sviluppo nelle PMI. Ci sarà maggior controllo sull’allocazione di tali investimenti sia per PMI che Corporate, anche in maniera “indiretta” tramite la nuova fatturazione elettronica.
– L’ufficializzazione della categoria di business angel dovrebbe costituire da base per maggiori tutele e incentivi alla categoria, nonché rafforzarne l’integrazione con investitori istituzionali.