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Ricerca e sviluppo, finanza agevolata e progetti tecnologici

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Nell’ambito dei progetti R&D tecnologici e di trasformazione digitale la finanza agevolata offre alle imprese un veicolo molto interessante per accelerare il processo di innovazione. Ecco un breve panorama per iniziare a navigare il tema.

 

Sempre più spesso si parla in questi tempi di innovazione, tecnologie, intelligenza artificiale, blockchain e molte altre keywords oscure per l’imprenditore e il dirigente. Se da un lato quindi c’è un interesse sempre più sedimentato su questi temi, dall’altro si crea l’effetto opposto di spaventare il potenziale interessato perché di fatto, molto spesso, ignora le tematiche centrali su cui muovono i progetti tecnologici e digitali.
Ha una sua logica. L’imprenditore e il dirigente hanno spesso altre mansioni di più alto livello e delegano a figure emergenti nel mondo del lavoro come CIO (Chief Information officer) o CDO (Chief digital officer) o ancora l’innovation manager il compito di seguire questa sfera dello sviluppo aziendale.

 

Spesa media in Europa in Ricerca e sviluppo (2007 – 2012 – 2017) – Fonte ScienceBusiness/Eurostat

 

In Italia gli incentivi industria 4.0 mirano a ridurre questo dislivello culturale e di spesa. Nello specifico la ricerca e sviluppo (R&S) viene usata generalmente per indicare quella parte di un’impresa industriale (persone, mezzi e risorse finanziarie), che viene dedicata allo studio di innovazione tecnologica da utilizzare per migliorare i propri prodotti, crearne di nuovi, o migliorare i processi di produzione.1
Si stima che mondialmente il rapporto pil/investimenti su r&d sia di media al 3%, quello europeo intorno al 2% e italiano sotto l’1,5%. Non è casuale infatti che aziende come Google o Volkswagen investano più dell’Italia come nazione in ricerca e sviluppo2.
Proprio per via di questo dislivello, della qualità del made in Italy e delle peculiarità del tessuto imprenditoriale italiano (fatto di piccole e medie imprese) si sono create delle condizioni interessanti in Italia per favorire l’innovazione.

 

Questo scenario ha creato le condizioni per cui le PMI possano creare innovazione reale (tramite la tecnologia) recuperando fino al 100% dell’investimento che effettuano, grazie agli strumenti a disposizione

 

Le aree europee più sensibili negli investimenti in R&D – Fonte Ilsole24ore/Eurostat

 

Cos’è innovativo in tecnologia?

Molto spesso si cade nel tranello di credere che alcuni ambiti digitali e tecnologici possano essere considerati innovativi, ad esempio:

NON si può parlare di innovazione tecnologica:

  • Sviluppo di un piano strategico digitale
  • Sviluppo di un sito web / e-commerce
  • Sviluppo di comunicazione digitale
  • Messa in opera di tool di sistema (CRM, Amministrativi etc)
  • Messa in opera di tool digitali (Advanced Analytics, IoT, CMS etc)
  • Sviluppo di un piano di marketing online (Pubblicità online, SEO etc)

 

SI può parlare di innovazione tecnologica:

  • Definizione di una business unit basata su tecnologia innovativa
  • Prototipazione di un prodotto ex novo (IoT, Advanced Analytics, IA etc)
  • Studi su sistemi IoT complessi per l’ottimizzazione di processi aziendali
  • Piani evolutivi (basati sulla tecnologia) di prodotti esistenti
  • Prototipazione di modelli e prodotti da immettere successivamente sul mercato

 

Non è facile capire in maniera netta quando si può parlare di innovazione. Resta quindi di grande importanza l’interazione con aziende che operano nel settore digitale e tecnologico per evitare di cadere in errori sia di definizione (cosa innoviamo?) che di messa a terra (come lo facciamo?)

 

Prospettive tra PMI e Startup

Per le aziende italiane questa è un’opportunità estremamente interessante perché permettere, nel caso si sia interessati alla messa a terra di progetti innovativi di creare in azienda degli assets innovativi che potrebbero nel tempo rivelarsi fondamentali per l’evoluzione aziendale. Inoltre senza andare a toccare i processi core dell’azienda andare a recuperare, tramite gli strumenti della finanza agevolata, l’investimento.

Per le startup tecnologiche è un’opportunità altrettanto interessante perché permette di portare sul mercato il know-how tecnologico a disposizione e quindi, oltre mettere a disposizione le competenze e i prodotti, la possibilità non banale di accrescere il fatturato.
Fondamentale quest’ultimo, non solo per la sopravvivenza, ma per il miglioramento continuo della struttura aziendale e delle soluzioni.

 

Le PMI e le startup hanno una grande occasione di poter creare assieme valore che possa favorire, concretamente, l’accrescimento del tessuto imprenditoriale italiano.

 

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Redazione Quodigi
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