Dalle nuove tecnologie disponibili e dall’elevata accessibilità delle stesse è derivata una spinta fisiologica a portare nuovi modelli di business sul mercato che ha dato vita a 10.000+ startup/PMI innovative. Non si ha invece la sensazione che un numero di iniziative di egual numero sia partito in grembo a PMI/Corporate.
Abilitare questa opportunità sta ai vertici della PMI/Corporate: è un’occasione da sfruttare considerando il basso investimento richiesto in relazione alle risorse disponibili e che superata la fase di iniziale di guadagnare traction, il go-to-market sarebbe molto più facile da gestire: sulle prospettive di fatturato e margini il rischio d’impresa infatti è minore rispetto ad una startup che parte da zero visto il posizionamento già consolidato sul mercato da parte del core business.
Il mancato sfruttamento di questa opportunità è sicuramente imputabile a un tema culturale e di mentalità, ma spesso è dovuto anche a esperienze negative passate/alla mancanza di iniziative sufficientemente interessanti oppure a una allocazione delle priorità che non conceda l’opportuno spazio al tema dell’innovazione.
Ecco 4 linee guida da tenere presenti per Imprenditori/Executive e Manager al fine di migliorare il proprio posizionamento nei confronti delle opportunità e dei rischi derivanti da nuovi modelli di business.
1. E’ necessario allocare il 10% del proprio tempo sul tema dell’innovazione dei modelli di business e a prescindere dai risultati ottenuti
In caso contrario sarà impossibile misurare con confidenza quanto le nuove tecnologie siano o meno un rischio o un’opportunità per il business di oggi. Se dedicare questo tempo non è fisicamente possibile, in primis bisogna chiedersi se non si stanno confondendo le priorità operative con le priorità strategiche ed eventualmente ri-bilanciare l’operatività per creare spazio.
2. Si andrà a vivere momenti di discomfort, ma non va messo in discussione il tempo dedicato a questa esplorazione
Esplorare nuove possibilità significa uscire dal proprio dominio e questo è per natura fonte di stress. E’ necessaria una mentalità aperta e la capacità di “navigare a vista”, soprattutto quando ci si affaccia a questo mondo. I riferimenti per navigare questo mondo diventeranno più chiari e nitidi con il passare del tempo, e farsi accompagnare da chi ha esperienza in questo ambito può rendere il processo più gradevole
3. E’ necessario effettuare questa attività in prima persona
Se questo lavoro viene appaltato esternamente, anche se a persone molto fidate e competenti, nel momento in cui vi sarà una decisione rilevante da prendere all’interno dell’organizzazione mancherà il peso e l’influenza necessaria per spostare gli equilibri e il corso dei processi. L’opportunità verrebbe individuata ma non sfruttata, poiché anche il miglior business plan non avrebbe da solo la forza di influenzare le dinamiche proprie della gestione interna dell’azienda.
4. Un Euro di fatturato con un business model innovativo equivale a 10 Euro di fatturato di un business model tradizionale
E’ una regola a spanne che ci piace adottare perché spesso il fatturato da solo non è una indicazione della bontà di una iniziativa. Il fatturato effettuato con un business model innovativo (che tiene conto delle nuove tecnologie) è molto più difficile da realizzare poiché sconta il coinvolgimento di nuove competenze, know how e anche a livello di marketing e comunicazione si spende molta energia ad affermare un nuovo prodotto/servizio non ancora noto al mercato.
Sorge allora spontaneo chiedersi perché investire tante energie in un ambito che frutta il 10% rispetto agli ambiti tradizionali. La risposta è semplice: in un mondo in continuo cambiamento, non è inverosimile che tra 10-20 anni questo rapporto sia invertito, e che un business “tradizionale” generi il 10% di un business “innovativo”. Non è possibile prevedere cosa accadrà in futuro, ma non essere posizionati correttamente su entrambi i fronti in futuro è un errore strategico che si va a commettere già oggi.